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Pronto soccorso, cresce sempre più il fenomeno del “boarding”

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Soprattutto negli ospedali Hub il “boarding” è diventato ormai una regola. La maggior parte dei pazienti arriva ad aspettare anche oltre 5 giorni

L’attesa di un posto letto in reparto da parte di un paziente, dopo la decisione di ricovero, è un fenomeno talmente frequente che ha ormai un preciso nome: “boarding”. Purtroppo si tratta di un fenomeno ormai regola nei pronto soccorso, specie negli ospedali Hub. Le iniziative per tentare di gestirlo sono limitate a documenti ufficiali che ne definiscono la durata massima fissata a 6 ore. La realtà però dice che la maggioranza dei pazienti non aspetta 6 ore, bensì dai 2 fino ai 5 giorni o addirittura oltre. Ma come nasce questo fenomeno e soprattutto in che modo si potrebbe contrastarlo?

Le cause del boarding

Il boarding è una conseguenza dei tagli degli ultimi anni, come il taglio dei Posti Letto per acuti e lungodegenza: in Italia infatti, dal 2010 al 2020 sono stati tagliati 30.492 posti letto per acuti, con una riduzione del 19%. Il taglio maggiore ha riguardato il Molise, la Calabria, la Puglia e la Liguria: in queste regioni è stato tagliato più di 1 posto letto su 4. Ma la riduzione più pesante ha riguardato la lungodegenza, dove si è verificata una diminuzione media nazionale di posti letto che sfiora il 30%.

Ai problemi già citati si aggiunge poi quello dell’occupazione dei posti letto. La maggior parte dei pazienti in boarding è infatti rappresentata da anziani con patologie internistiche, con un tasso di occupazione di posti letto nei reparti di medicina pari al 97,6%. Va infatti ricordato che il tasso ottimale, per evitare aumento di mortalità e morbilità, viene considerato non superiore all’85%, pur se aumentato al 90% dal Decreto Ministeriale n° 70/2015 sugli standard ospedalieri.
Per gestire il problema boarding è dunque attuare delle azioni economiche per incrementare i posti letto, come proposto in più occasioni da Anaao Assomed.
C’è necessità di più letti per acuti e più letti di lungodegenza.

Non solo mancanza di posti letto, ma anche di medici

Un altro difficile capitolo si apre in relazione alla carenza di medici. Il numero di camici bianchi ha toccato il suo massimo nel 2009, per poi diminuire incessantemente fino al 2020, riducendosi di 4.800 unità. In realtà, su questo dato ha inciso positivamente il reclutamento di personale medico causato dalla pandemia da Covid-19 che ha visto l’immissione di circa 1.000 medici. Infatti, se si guardasse il trend fino al 2019, la diminuzione di personale medico sarebbe ancora più accentuata (5.800 unità).

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  1. ekudokaqon

    11 Dicembre 2022 at 9:41

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  2. lechenie_raka_pochek_ucKl

    17 Febbraio 2023 at 4:18

    Если у вас или у вашего близкого человека диагностирован рак почки, то вы, возможно, рассматриваете варианты лечения в Германии. Хорошая новость заключается в том, что Германия является домом для одних из лучших медицинских учреждений в мире и предлагает различные методы лечения рака почки http://www.doc-muenchen.de/lechenie/onkologiya/lechenie-raka-pochek/. Рак почки можно лечить с помощью хирургии, лучевой терапии, химиотерапии и иммунотерапии. Хирургия является наиболее распространенным методом лечения и обычно включает в себя удаление опухоли из почки. Лучевая терапия использует высокоэнергетическое излучение для уничтожения раковых клеток и уменьшения размеров опухоли. Химиотерапия использует лекарства для уничтожения раковых клеток, а иммунотерапия помогает усилить естественную защиту организма от раковых клеток.
    Независимо от того, какой способ лечения вы выберете, будьте уверены, что немецкие врачи обладают высокой квалификацией и опытом в лечении рака почки.

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Medici e utilizzo dei social: le raccomandazioni dell’Ordine Nazionale

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Stilate una serie di raccomandazioni sull’uso di social media da parte della Fnomceo – Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

Prevedere, possibilmente, l’apertura di due profili, uno personale e uno professionale. Usare cautela nell’accettare le richieste di amicizia dei pazienti. Assicurarsi della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post. Scrivere di salute, con particolare attenzione alla prevenzione e alla lotta alle fake news, in modo da aumentare la consapevolezza del cittadino. Ed ancora: non suggerire cure, in termini generali, né tantomeno dare consigli clinici individuali.

Sono, queste, alcune delle ‘Raccomandazioni sull’uso di social media, di sistemi di posta elettronica e di istant messaging nella professione medica e nella comunicazione medico-paziente’, elaborate da Eugenio Santoro, primo autore del documento, Guido Marinoni, Guerino Carnevale, Francesco Del Zotti per conto del Gruppo di Lavoro – coordinato da Giacomo Caudo – ‘Information and Communications Technology’ della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

L’invito è a rispettare sempre la privacy e l’anonimato dei pazienti, soprattutto nella discussione di casi clinici, e non diffondere dati sensibili. Esplicitare, inoltre, un eventuale conflitto di interessi. Complessivamente, il gruppo di lavoro invita a rispettare, anche sui social così come nella vita reale, i principi del Codice di Deontologia Medica.

Le proposte di raccomandazioni, che non costituiscono ancora la posizione ufficiale della Fnomceo, potrebbero essere una base di partenza, spiega la stessa, “per modificare e ampliare, anche con linee guida allegate, gli articoli del Codice Deontologico relativi all’Informatizzazione e innovazione, all’Informazione e Comunicazione, e alla Pubblicità sanitaria”.  

 Fonte.

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Il robot sociale, il dispositivo che alleggerisce i ricoveri

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Il suo compito è quello di mantenere la mente del paziente ricoverato allenata, riducendo la condizione di disagio legata all’ospedalizzazione

Interagiscono con i pazienti diminuendone lo stresso da ricovero, stimolandoli ad eseguire esercizi di rilassamento, ad ascoltare musica o a vedere un film. È questo il compito del robot sociale, ufficialmente entrato nelle corsie delle Unità di neuro-riabilitazione della Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma con una sperimentazione che ne testerà l’utilità in pazienti ricoverati. 

I robot sociali sono dei dispostivi dotati di una serie di funzioni utili a mantenere la mente allenata così da ridurre la condizione di disagio legata all’ospedalizzazione“James è il nostro modello di robot sociale che stiamo contribuendo a sviluppare – commenta Federica Piras, psicologa, logopedista e ricercatrice responsabile del progettoJames può essere di supporto per una serie di funzioni come facilitare le comunicazioni con l’esterno per ridurre il senso di solitudine, fornire attività di stimolazione cognitiva adattate alle condizioni del singolo paziente, intrattenere con lettura dei quotidiani o di libri, visione di film e documentari, viaggi virtuali. Ma anche fornire sessioni di meditazione, suoni della natura e musica”.

Lo studio è parte del progetto intitolato ‘Remember-Me’. Il progetto prevede l’impiego di nuove tecnologie a servizio delle persone anziane per il monitoraggio continuo e la prevenzione del declino cognitivo“Ad oggi – spiega ancora Piras –hanno partecipato al progetto Remember-Me 70 anziani italiani che hanno accolto positivamente la presenza di questa tecnologia presso le loro abitazioni dimostrando, anche nella popolazione più anziana, un’adesione all’innovazione tecnologica inaspettata”.

Il sistema è stato oggetto di un ulteriore sviluppo, con nuove funzioni adatte all’utilizzo all’interno dei reparti di neuro-riabilitazione ospedaliera di alta specialità. Ora, i medici del Santa Lucia ne valuteranno, su basi scientifiche, la concreta utilità tra le corsie dell’ospedale.

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Sanità, pronto il nuovo regolamento per gli Ordini e le Federazioni Nazionali

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Il nuovo documento, appena redatto dal Ministero della Salute, definisce le nuove norme per gli Ordini e le Federazioni nazionali delle Professioni Sanitarie

Dalle sanzioni disciplinari alle elezioni degli organi, passando per le incompatibiltà. È pronto il nuovo regolamento per il funzionamento degli Ordini e delle Federazioni nazionali delle professioni sanitarie. Il documento, redatto dal Ministero della Salute, è pronto. Ora, dovrà essere valutato dalle Regioni per poi essere approvato in Conferenza Stato-Regioni. Il testo ottempera a quanto disciplinato dalla legge Lorenzin 3/2018.

All’interno del documento, vengono stabilite le disposizioni riguardanti l’elezione dei membri degli organi, comprese le commissioni d’albo, il regime di incompatibilità e il limite di durata dei mandati degli organi degli Ordini e delle relative Federazioni nazionali. Vengono inoltre delineati i criteri e le modalità per l’applicazione di atti sostitutivi o per lo scioglimento degli ordini, la gestione degli albi, le procedure di iscrizione e cancellazione, la riscossione e l’erogazione dei contributi, nonché l’aspetto amministrativo e contabile degli ordini e delle federazioni.

In aggiunta, all’interno del regolamento vengono stabilite le linee guida per l’istituzione delle assemblee dei presidenti di albo. Esse hanno la funzione di fornire indirizzi e coordinare le attività istituzionali a loro affidate. Il documento include altresì le sanzioni, opportunamente graduate, e i procedimenti disciplinari regolati, nonché le modalità per presentare ricorsi e la procedura da seguire davanti alla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie.

Clicca qui per leggere il documento originale.

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